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RICOSTRUZIONE DELLE SPIAGGE DI PALMASERA, SOS DORROLES E S’ABBA MEICA, A CALA GONONE, COMUNE DI DORGALI (NU), GOLFO DI OROSEI

RICOSTRUZIONE DELLE SPIAGGE DEL COMUNE DI BROLO, COSTA TIRRENICA DELLA PROVINCIA DI MESSINA


RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA DEL LUNGOMARE ANDREA DORIA DEL COMUNE DI CAPO D’ORLANDO, COSTA TIRRENICA DELLA PROVINCIA DI MESSINA

RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA DI TRAZZERA MARINA DEL COMUNE DI CAPO D’ORLANDO, COSTA TIRRENICA DELLA PROVINCIA DI MESSINA

RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA DI CAUCANA DEL COMUNE DI SANTA CROCE CAMERINA IN PROVINCIA DI RAGUSA, COSTA DEL CANALE DI SICILIA

DIFESA COSTIERA DEL LITORALE DI  S. GIORGIO IN COMUNE DI GIOIOSA MAREA, COSTA TIRRENICA DELLA PROVINCIA DI MESSINA

RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA DELLE DUNE DI AGRIGENTO, COSTA DEL CANALE DI SICILIA

RICOSTRUZIONE DELLE SPIAGGE DEL COMUNE DI BORDIGHERA DAL SAN MARCO BEACH AL RIO RATTACONIGLI, PROVINCIA DI IMPERIA

RICOSTRUZIONE DELLE SPIAGGE DEL COMUNE DI VALLECROSIA, PROVINCIA DI IMPERIA

RICOSTRUZIONE DELLE SPIAGGE DI VENTIMIGLIA DA VIA LAMBOGLIA A VIA DANTE, PROVINCIA DI IMPERIA

RIQUALIFICAZIONE GRANULOMETRICA DELLA SPIAGGIA DEL COMUNE DI CAMPOROSSO, PROVINCIA DI IMPERIA

RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA DEL COMUNE DI GIOIOSA MAREA, COSTA TIRRENICA DELLA PROVINCIA DI MESSINA

 

ANNO DI ESECUZIONE: 2004/2008
COMMITTENTE: COMUNE DI BORDIGHERA (IM)
IMPORTO DEI LAVORI: € 4.053.062,00
LUNGHEZZA DI SPIAGGIA RICOSTRUITA: 1,35 KM

OGGETTO/DESCRIZIONE DELL’INCARICO SVOLTO:
L’intervento origina da un accordo di programma fra la Regione Liguria, la Provincia di Imperia ed i Comuni di Bordighera, Camporosso, Vallecrosia e Ventimiglia, per la difesa e ripascimento delle spiagge nel tratto di litorale compreso tra Capo Mortola e Capo Sant’Ampelio, tratta di circa 7 Km.

L’ambiente costiero, prima dell’intervento, era caratterizzato da un insieme disordinato di opere di difesa in scogliera: scogliere in massi naturali aderenti, pennelli, isolotti, dighe parallele, in forza delle quali la linea di spiaggia è stata contorta a formare tomboli, accumuli, ammanchi. Ne è risultato un aspetto caotico e disordinato, aggravato dal progressivo decadimento granulometrico di queste spiagge, quasi esclusivamente formate da ciottoli.

La scelta progettuale, coerente con i criteri espressi nel piano regionale delle coste, è stata per una completa riqualificazione ambientale, sia granulometrica, sia di assetto di spiaggia ottenuta seguendo un criterio di difesa unitario.
Quindi diventò obbligatoria la demolizione delle scogliere di difesa.
Per ottenere lo avanzamento della spiaggia si è ricorso al ripascimento artificiale con materiale selezionato, di adatta granulometria per operarne pure la riqualificazione.
La stabilità trasversale del profilo è stata affidata alla granulometria.
Le opere per rallentare il trasporto longitudinale, sono state scelte trasversali.

Il progetto ha proposto un criterio di interventi ad imbrigliamento unitario ed innovativo, che prevede l'impiego di pennelli stabilizzatori particolari.
Per pennello stabilizzatore si intende un pennello non radicato a terra, che alla radice si annulli nel corpo della spiaggia, di cui trattiene il piede sommerso, lasciando nel contempo passare una percentuale di sabbia a tergo, trasportata dal flutto che sale lungo la spiaggia emersa ed avvolge lo stabilizzatore, scavalcandolo.
Il risultato tecnico ed estetico di una serie di stabilizzatori rispetto ad una serie di pennelli è apprezzabile:
lo stabilizzatore è meno vistoso, se ne vede solo l'estremità a mare, ma soprattutto il sistema combatte l'andamento a dente di sega della linea di riva e la spiaggia tende ad assumere un andamento sinusoidale.
Tuttavia il pennello stabilizzatore non è una novità. La novità sta nel miglioramento che ne è stato proposto: la adozione di stabilizzatori più larghi e  bassi, secche semiaffioranti, a simulare una secca naturale.

I massi naturali da impiegarsi per la costruzione delle nuove secche semiaffioranti sono stati recuperati per la quasi totalità con il salpamento dei massi delle vecchie scogliere.
Determinante per la realizzabilità del progetto, è stata la concomitanza con l’esigenza di prelievo di inerti dal Fiume Roia per l’attuazione del piano di bacino e tutto il ripascimento è stato effettuato con questa disponibilità di inerti.
Peraltro, il materiale del Roia, ricco di ciottoli, non è adatto ad essere utilizzato direttamente. E’ stato necessario, oltre ai cantieri marittimi, impiantare cantieri fluviali per la preventiva lavorazione dell’inerte, a mezzo di vibrovagli e frantoi semoventi, coi quali si sono ottenute due classi di materiale ottimale.

Salpamenti
Sono stati effettuati in massima parte da terra, con l’impiego di escavatore, per le scogliere radenti e per i pennelli. Anche per le dighe parallele si è usato l’escavatore, previa costruzione di una pista di ghiaia difesa da massi ai lati per raggiungere la diga. In ultimo un pontone equipaggiato con gru a benna è intervenuto per recuperare gli ultimi massi sparsi sul fondale e posarli direttamente in opera sulle nuove secche.
Costruzione delle secche semiaffioranti
Sono state progettate con nucleo in scapoli e massi di 1° categoria, strato-filtro in massi di 2° e mantellata in massi di 3° categoria, così da utilizzare tutte le categorie salpate.
Ripascimenti
L’operazione qualificante per la qualità della spiaggia è stato il “versamento indiretto”, che è stato effettuato con “pennelli rifornitori” che si protendono in mare, che da questo vengono via via demoliti. E’ quindi il mare che trasporta gli inerti alla spiaggia.
Lavorazioni fluviali
Sono consistite nella esecuzione preventiva delle piste per i percorsi autocarri in alveo, nelle deviazioni delle acque di magra a mezzo briglie provvisorie in inerte e quindi nei prelievi nelle aree assegnate dal progetto ed approvate dalla Provincia. Gli inerti prelevati venivano immessi in un primo vibrovaglio per la produzione della prima quantità solo vibrovagliata. Il supero veniva convogliato ad un frantoio per la produzione della ghiaia frantumata e la polvere di frantumazione separata.
Ultimati i prelievi, si è effettuata la riqualificazione dell’alveo in tutte le zone operative.

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