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ANNO DI ESECUZIONE: 1999/2001
COMMITTENTE: PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA
IMPORTO DEI LAVORI: L. 8.905.660.000 (€ 4.599.389,55)
LUNGHEZZA DI SPIAGGIA RICOSTRUITA: 1,4 KM
OGGETTO/DESCRIZIONE DELL’INCARICO SVOLTO:
La spiaggia di Capo d’Orlando, dinanzi al centro abitato (Lungomare Andrea Doria) fa parte di un’unità fisiografica caratterizzata da un forte trasporto longitudinale rivolto verso Est, caratteristica comune a tutta la costa tirrenica siciliana, battuta dal maestrale.
La spiaggia fu messa in crisi agli inizi degli anni ’90 dai prelievi di inerti e dai successivi imbrigliamenti effettuati negli alvei dei torrenti alimentatori in particolare nella Fiumara di Zappulla, sita circa 8 Km ad Ovest.
Opere marittime di difesa eseguite per gran parte del tratto fra la Fiumara e la spiaggia in oggetto, costituite da dighe parallele, isolarono la spiaggia dai suoi alimentatori, azzerando di fatto gli apporti.
Il contraccolpo di tutto quanto sopra fu l’assottigliamento ed in più punti l’azzeramento della spiaggia ad alta valenza turistico – balneare dinanzi al centro abitato ed il muro di sostegno del lungomare fu in più punti sifonato, abbattuto e ricostruito.
Era evidente l’urgente necessità di riportare la spiaggia ad una profondità tale da impedire all’onda di battere il muro e, con la conseguente riflessione, asportare la sabbia.
Poiché il fenomeno si ripeteva in altri siti della Provincia, la Provincia Regionale di Messina si assunse il compito di intervenire con metodi studiati su scala sovracomunale e compatibili con il mantenimento del paesaggio e di spiagge aperte al mare, per un turismo balneare qualificato.
Il progetto ha previsto essenzialmente un ripascimento di granulometria accuratamente studiata per l’equilibrio del profilo trasversale, integrato dall’adozione di un sistema di imbrigliamento che consentisse la permanenza nel tempo in sito dei materiali versati, consistente in un sistema di pennelli stabilizzatori, non spinti fino al manufatto del lungomare, ma limitati alla testata del pennello stesso che al retro “spariscono” nel corpo della spiaggia.
Ciò ha conseguito due risultati positivi:
- un imbrigliamento “morbido” della spiaggia nel senso di evitare l’arresto assoluto delle sabbie, consentendo tuttora un certo passaggio per alimentazione del sistema delle spiagge sottoflutto;
- l’annullamento dell’effetto “a dente di sega” che provoca un pennello tradizionale, per effetto del passaggio di sabbia consentito al retro della testata, ottenendo invece un andamento della spiaggia ondulato senza soluzione di continuità in corrispondenza delle testate dei pennelli.
Prestazione professionale svolta dallo Studio Sirito: completa, dagli studi di base, alla progettazione, alla direzione lavori, all’assistenza al collaudo |