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ANNO DI ESECUZIONE: 2005/2008
COMMITTENTE: PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA
IMPORTO DEI LAVORI: € 4.070.726,00
LUNGHEZZA DI SPIAGGIA RICOSTRUITA: 1 KM
OGGETTO/DESCRIZIONE DELL’INCARICO SVOLTO:
Questa spiaggia, sita alla periferia Ovest dell’abitato di Capo d’Orlando, ha conosciuto dagli anni ’90 un costante processo di erosione, concomitante all’intensificarsi degli insediamenti abitativi lungo il fronte del terrapieno che delimita la spiaggia.
Le cause sono state individuate essenzialmente negli interventi antropici effettuati nelle due fiumare sopraflutto, lo Zappulla e lo Zappardino, dapprima prelievi massicci di inerti, quindi un fitto imbrigliamento dell’alveo, con la conseguenza di un azzeramento dell’alimentazione.
Le difese per contrastare l’erosione erano finora consistite in scogliere radenti al terrapieno e successivamente alla linea di riva, eseguite in massi artificiali (parallelepipedi e tetrapodi), che praticamente avevano reso il mare pressoché inaccessibile.
Le finalità di nuovo intervento consistevano nel creare le condizioni di avanzamento della spiaggia, in primo luogo per allontanare l’onda dalle abitazioni che ormai si affacciavano sul ciglio di tutto il terrapieno costiero ed erano lambite e raggiunte dall’onda di grande mareggiata di Maestrale, in secondo luogo per rendere nuovamente la spiaggia usufruibile per la balneazione, tanto più che fra i nuovi edifici si contavano anche frequentati insediamenti turistici.
Il problema fu affrontato dalla Provincia Regionale di Messina nell’ambito della intrapresa azione sovra comunale per la ricostruzione delle spiagge erose della Provincia e mantenendo il concetto del mantenimento della caratteristica naturale della spiaggia, liberamente aperta sul mare e battuta dall’onda, senza l’interposizione di scogliere parallele fra la spiaggia emersa e quella sommersa.
Il progetto ha previsto innanzitutto di non utilizzare le risorse disponibili per la rimozione dei massi artificiali, indirizzandole unicamente al ripascimento ed alle opere fisse trasversali necessarie per il suo contenimento: le scogliere in massi artificiali sarebbero rimaste intanto quasi interamente coperte dal ripascimento artificiale per l’alzarsi di quota della spiaggia.
Il ripascimento, di granulometria accuratamente studiata per l’equilibrio del profilo trasversale, è stato integrato, come per il progetto di Lungomare Andrea Doria, con un sistema di imbrigliamento consistente in un sistema di pennelli stabilizzatori limitati alla testata del pennello stesso, che al retro “spariscono” nel corpo della spiaggia, così da consentire un certo passaggio di sabbie e ghiaie dai torrenti alimentatori sopraflutto alle altre spiagge di Capo d’Orlando sottoflutto, per effetto del transito al retro della testata indotto dall’onda di grande mareggiata.
Il sistema infine, elimina l’effetto dell’assetto della linea di riva “a dente di sega” caratteristico dei pennello tradizionali.
Infine, il sistema è stato ancora consolidato da una stabilizzazione del fondale antistante, ottenuta con una serie di setti sommersi trasversali alla linea di riva, realizzati in tubolari geotessili posati sul fondale e riempiti di sabbia.
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